Da quest’anno si tiene la rubrica Tennis Argenta per tutti coloro che volessero rimanere aggiornati su tutto ciò che è la vita all’interno del circolo. Buona lettura a tutti Voi

 

Un altro anno è passato, tra gioie, amarezze, sorrisi e lacrime.

Il 2016 è un anno che passerà agli archivi come uno dei più lunghi e dispendiosi nella storia tennistica argentana…c’è chi porterà con sé ricordi positivi di una stagione che l’ha visto in larga parte dominare e chi aspetta con ansia l’anno nuovo per risollevare il capo. Anche questo anno è trascorso all’insegna degli obbiettivi e del sudore che hanno messo in campo questi ragazzi per raggiungerli. La stagione è parsa infinita, prolungata da quei tanto sognati play-off, agguantati e affrontati a viso aperto dai nostri scudieri. Scusate se parto da qui, ma da giocatore, ci sono momenti che proprio non ti riesci a scordare, in quanto una parte della tua mente rimane legata a certi vissuti che ti turbano, inquietano, ancora si palesano come vecchi fantasmi nell’immaginario di chi era presente quella domenica di ottobre. Cari lettori, non voglio dare un messaggio sbagliato, il 2016 è stato forse l’anno di maggior gloria a livello di competizioni a squadre, in quanto si sono toccate vette insperate a inizio stagione e il tutto ha seguito un percorso straordinariamente cronologico. Partendo da quel Palmieri che ci ha visti protagonisti e che mai è stato benevolo con noi; già li si intravedevano i primi segnali. Ripenso alle affermazioni di Manzoni e Binelli, ai tie-break di Brunelli, autentico uomo in più di quella competizione, in grado di accendere la luce a più riprese, ma soprattutto a una partita giocata in un piovoso quadro bolognese in quel di Pontelungo che, sicuramente non ricorderete più, costituì un tassello capitale nel passaggio del turno per la compagine argentana. E poi c’è stata la D1. E lì c’erano tutti. La squadra era stata progettata per restare in categoria, ma domenica dopo domenica sembrava quasi di essere catapultati in un universo di una piccola cittadina inglese che, di miracoli sportivi ne sa qualcosina, pitturava il cielo di blu ogni volta che scendeva in campo. Gli argentani come le Foxes. E’ stato il successo della classe media…solo ripercorrendo le tappe di quel cammino io provo ancora qualcosa. Alcune immagini non ti abbandonano facilmente, rimangono a farti compagnia anche a distanza di tempo. Quella squadra aveva tutto: mente, fisico, strategia, durezza, dolcezza, armonia . Fu un percorso incredibile, fiabesco che ha coinvolto tutti, anche chi di quella squadra non faceva parte; fu un’autentica cavalcata, partita col sole e finita con la pioggia. Il miracolo non fu portato a termine, al libro mancò una pagina…la più bella, quella dei festeggiamenti. Un finale dolce-amaro. La squadra dovette fermarsi sul più bello, nostalgica e con la penna senza inchiostro. Non riuscimmo a finirlo quel libro…quella che era stata la pagina più alta della nostra storia, ci venne portata via, come un ratto, per ben due volte. Sapevamo bene di aver fatto qualcosa di grande, di immenso. Se a maggio qualcuno ci sarebbe venuto a dire che a ottobre ci saremmo giocati la serie C, avremmo scherzato tutti assieme su un’affermazione da utopici ottimisti, ma arrivati cosi vicini a un successo depredato, quelle frasi non pesavano più e in quella giornata sembrava si fosse condensata una nuvola di dolore sul circolo…una nuvola di dolore che è diventata pioggia, lacrime.

Il 2017 ci vedrà ancora in D1 e ancora con i soliti noti. Il C.T. Argenta sarà una squadra più saggia e più forte ancora di quella osservata quest’anno; Felicetti, Binelli, Manzoni, Brunelli, Venturini, Tirapani. A voi il compito di recuperare quella pagina mancante del libro…avete un anno di tempo.

Buon anno a tutti!

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